lunedì 23 febbraio 2015

Chi è il Prenatal Tutor e che cos'è l'educazione prenatale

CHI E'

Il Prenatal Tutor è un operatore (= colui che agisce, che compie un’azione). Il termine TUTOR tradotto dall’inglese significa: insegnante privato responsabile della disciplina e della condotta morale dei singoli studenti. Il TUTOR tradotto dall’italiano: è una persona che esercita la tutela, protettore e difensore. PRENATAL= tutto ciò che precede la nascita.
Il Prenatal Tutor informa, sensibilizza, propone, promuove ed educa (con empatia, con congruenza, con lo sguardo positivo senza condizioni) l’educazione prenatale e i suoi operatori cercano di far capire ai giovani, alle coppie e ai genitori la vita del bambino prima della nascita e i suoi rapporti con il mondo esterno, per far loro prendere coscienza della sua realtà e potersi adeguatamente relazionare con lui. Il fatto di riconoscere al nascituro le sue capacità impegna i genitori ad occuparsi di lui, delle sue esigenze e dei suoi bisogni e a provvedere affinché siano tutelati la sua naturale crescita e sviluppo.
L’educatore prenatale provvederà ad un’accurata informazione sulla vita e sulla psicologia del nascituro avviando la comunicazione verbale e psicotattile della madre e del padre con il bambino. Tutto questo ha lo scopo di facilitare l’attaccamento e spinge i genitori a riflettere sulla propria condizione personale e sul rapporto fra loro e con il bambino all’interno della nuova triade.
Il Prenatal Tutor è un “genitore provvisorio” per la triade madre–padre–bambino durante la gravidanza, rassicurando così le coppie in attesa (mantiene questo ruolo solo per il periodo del corso). Così facendo la gestante si prende una necessaria, salutare e positiva pausa nella dipendenza dalla madre e sostituisce la figura. L’operatore deve essere in grado di fornire alla gestante gli strumenti necessari a raggiungere una crescita e un indipendenza personali, questi strumenti le consentiranno di affrontare consapevolmente le tappe che incontrerà durante questo percorso, proprio come fa un genitore quando, attraverso un metodo educativo, favorisce nel figlio una propria autonomia.
L’educatore prenatale deve inoltre sostenere la donna nel suo diventare madre facilitando la nascita del nuovo legame e dell’attaccamento, non soltanto fornendo le adeguate informazioni sul figlio ma proponendole inoltre l’analisi del bonding e strumenti pratici che lei utilizzerà per entrare in un corretto contatto affettivo e comunicativo con il suo bambino sin dalla gravidanza.
Il ruolo del tutore prenatale è dunque quello di un GENITORE NORMATIVO POSITIVO che si prende cura e protegge la triade madre-padre-bambino informando e spiegando. Inoltre il tutore prenatale rivestirà il ruolo di GENITORE AFFETTIVO.

Il Prenatal Tutor deve conoscere:

            il valore della vita prenatale
  • la donna in gravidanza
  • la gravidanza
  • la nascita
  • il ruolo del padre
  • il significato delle figure genitoriali
  • le regole di una buona comunicazione
  • la promozione del bonding prenatale
  • l’abilità nel trasmettere questo sapere

Il PN è un facilitatore, deve riuscire ad entrare in empatia, essere congruente e avere un’accettazione positiva incondizionata.
Il Prenatal Tutor, oltre ad avere approfondito i molteplici aspetti biofisici e psicologici legati al percorso che va dal concepimento al parto, e la vita fetale in particolare, ha svolto un lavoro di studio e conoscenza di se stesso acquisendo consapevolezza dell’importanza di saper riconoscere ed evitare le proprie proiezioni personali.
É importante inoltre che il Prenatal tutor sia consapevole che di fronte ha una persona che sta subendo una profonda metamorfosi, sia fisicamente che psicologicamente, e che a tutto ciò si sovrappone una graduale e tipica regressione infantile che rende la donna più sensibile e fragile, con un gran bisogno di rassicurazione.
COSA DEVE FARE IL PRENATAL TUTOR
Il Prenatal Tutor dovrebbe essere in grado di favorire l’autonomia del cliente ed incentivare il concetto di responsabilità individuale. Dovrebbe avere un atteggiamento accettante e stimolare le capacità di scelta e di crescita personale e il suo intervento si configura in un approccio di tipo socio-psico-pedagogico, e non psicologico in senso stretto.
COSA PUO’ FARE
Può informare, può sensibilizzare, può promuovere, può affiancare, può sostenere ed educare (nel senso di tirar fuori quello che abbiamo dentro...).

COSA NON PUO’ FARE
Non può fare analisi, non può sostituirsi a figure tipo ostetrica, psicologo, ginecologo. 


     



Riferimento sitografico www.anep.org 

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